
Quando la rabbia adolescenziale diventa violenza incontrollata
Noia, timore di non essere accettati, incapacità nell’elaborare traumi e rabbia repressa possono innescare nell’adolescente una spirale d’odio che può diventare contagiosa.
Quotidianamente ci capita di ascoltare nelle cronache episodi di violenza incomprensibili da parte di ragazzi e giovani. La mancanza di solidi punti di riferimento e l’incapacità di elaborare rabbia, stress o situazioni traumatiche, può esporre gli adolescenti alla violenza in modi diversi.
Anche se l’attenzione si concentra prevalentemente sulla violenza delle comunità e delle bande, un numero significativo di ragazzi è esposto alla violenza domestica o è vittima di abusi nella propria casa. Molti, anche nello stesso ambiente che dovrebbe educarli, subiscono bullismo, cyberbullismo e comportamenti aggressivi dai loro pari. E un numero crescente di ricerche indica che alte dosi di violenza veicolate dai media possono compromettere l’apprendimento e aumentare i comportamenti aggressivi.
Indice degli argomenti
Da abusati a violenti: il ciclo della violenza
I ragazzi cresciuti sotto un costante clima di violenza all’interno delle mura domestiche, potrebbero finire col considerarla un modo normale di rapportarsi all’interno delle relazioni e della società. Poiché l’abuso sui minori è visto come un ciclo, i bambini maltrattati possono diventare aggressori in prima persona. In alcuni casi di abusi fisici e sessuali, le vittime hanno notevoli problemi di comportamento, e sono soggette a depressione, ansia, violenza ingiustificata, ritardi nello sviluppo, frequenza scolastica irregolare e comportamenti sessuali inappropriati.
È noto che testimoniare la violenza familiare sia altrettanto dannoso che sperimentarlo direttamente. Spesso i genitori credono di aver protetto i propri figli dalla violenza del partner, ma le ricerche indicano che bambini e ragazzi sono largamente influenzati da quello che vedono e ascoltano passivamente. I bambini che assistono alla violenza familiare patiscono le stesse conseguenze di coloro che subiscono direttamente violenze.
Le baby gang contribuiscono all’escalation di violenza
Il quartiere e le conoscenze con cui un ragazzo si trova a doversi confrontare, possono indurlo a risolvere i problemi ricorrendo a comportamenti aggressivi. In contesti in cui si registrano alti tassi di criminalità e scarso inserimento sociale, i ragazzi imparano a relazionarsi con la violenza per poter sopravvivere. C’è anche poi anche il discorso di sentirsi accettati tra pari: la pressione generata sul’adolescente dal desiderio di sentirsi parte di quel gruppo, può portarlo ad assumere comportamenti delinquenziali o a rischio.
A tal proposito, uno studio condotto in America dall’Università dell’Ohio su un campione di 90 studenti tra i 12 e i 18 anni, ha evidenziato come i partecipanti avessero l’83% di probabilità in più di aggredire una persona e il 140% di probabilità in più di puntare un’arma su qualcuno se un loro amico si fosse comportato allo stesso modo. E il contagio della violenza può anche estendersi oltre gli amici diretti.
Il ruolo negativo delle dipendenze
La correlazione tra abuso di sostanze e comportamento violento è stata ben documentata. Ad esempio, il Journal of Substance Abuse Treatment ha osservato che oltre il 75% delle persone che iniziano il trattamento di disintossicazione ha compiuto vari atti di violenza, inclusa l’aggressione fisica e l’uso di un’arma per attaccare un’altra persona.
Il ricorso ad alcol e droghe durante l’adolescenza è comune. Alcuni ragazzi possono limitarsi a sperimentare, e quest’esperienza non resterà che una fase, ma altri rischiano di sviluppare una dipendenza, passando a droghe più pericolose e causando danni significativi a sé stessi e agli altri. Le motivazioni alla base possono essere molteplici: dalla mancata elaborazione di sentimenti di rabbia, fino a traumi e abusi che potrebbero aver innescato nel ragazzo una spirale di depressione e frustrazione.
Come possono intervenire i genitori?
La supervisione dei genitori ha un ruolo di primo piano al fine di scongiurare episodi di violenza e aggressività. Quando i genitori non assumono un ruolo attivo nella vita dei loro figli, i ragazzi rischiano di perdere il controllo. Fanno amicizia con le persone sbagliate, non si sforzano di fare del loro meglio a scuola e smettono di preoccuparsi del loro futuro.
Se un figlio non sa riconoscere il ruolo del genitore, allora è difficile che possa sviluppare un senso morale adeguato. Per prevenire simili situazioni è fondamentale che vi poniate come modelli di riferimento per i vostri figli: senza una base affettiva stabile non può esserci nessun equilibrio nel loro percorso di crescita

Dr.ssa Miolì Chiung
Related Posts
Autostima: quanto è importante per vivere una vita appagante
Oggi è sempre più forte l’attenzione nei confronti del concetto di autostima, che...
Perchè leggere ai bambini?
L’IMPORTANZA DELLA LETTURA CONDIVISA “Leggere ai bambini aumenta le probabilità...
L’importanza dello sport nel trattamento dell’ADHD
La diagnosi di ADHD cambia radicalmente la vita di una famiglia e porta a...
Discalculia, come posso aiutare mio figlio?
Meno conosciuta della dislessia, la discalculia comprende tutte le difficoltà...