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La regressione negli adulti: come, quando e perché

5 Luglio 2019 by Dr.ssa Miolì Chiung Adulti 0 comments

Stress e traumi possono indurre la persona a mettere in atto un meccanismo di difesa noto come regressione. L’individuo che regredisce ritorna a uno stato infantile per sfuggire alle problematiche del presente.


Spesso la vita non è come la pianifichi. Le decisioni strategiche, le azioni calcolate e gli eventi premeditati possono risultare molto diversi da come ti aspetti, rendendoti sconcertata, sopraffatta e decisamente stressata. Il modo in cui gestiamo questo stress è indicativo della nostra personalità, della nostra capacità di recupero e della forza dei nostri meccanismi mentali e comportamentali.

Tuttavia, non è così facile avere sempre il pieno controllo di ogni situazione e, psicologicamente, la nostra mente attua il miglior modo che conosce per difenderti: quello della regressione.

La regressione è maggiormente diffusa durante l’infanzia ed è comunemente scatenata da traumi, stress o disturbi. Nonostante una minore incidenza, la regressione può verificarsi anche in qualsiasi stadio dell’età adulta e può far regredire fino agli stadi superiori dell’infanzia. Gli adulti possono regredire in risposta a situazioni che provocano preoccupazione, paura, irritazione, incertezza o emozioni negative.

Indice degli argomenti

  • Cos’è la regressione
  • Quando si manifesta la regressione
  • Quali sono le manifestazioni di regressione?

Cos’è la regressione

A porre le basi della psicologia della regressione è stato Sigmund Freud. La psicoanalisi ha individuato i meccanismi di difesa e le strategie psicologiche che proteggono un individuo da pensieri angoscianti quando questo mette in atto dei metodi inefficaci. La psicologia della regressione si riferisce a un meccanismo di difesa emotivo inconscio, in cui la personalità di un individuo ritorna a un punto di sviluppo precedente. In sostanza, gli individui tornano alla fase del loro sviluppo in cui si sentivano protetti e al sicuro e lo stress non esisteva.

In una certa misura, alcuni lievi comportamenti regressivi sono considerati innocui e non richiedono terapia.Tuttavia, le persone con un’infanzia complessa o traumatica potrebbero non essere maturate correttamente attraverso tutte le fasi della crescita e potrebbero continuare ad agire in modi distruttivi.

Quando si manifesta la regressione

La regressione è tipica della normale infanzia e può essere causata dallo stress, dalla frustrazione o da un evento traumatico. I bambini di solito manifestano un comportamento regressivo per comunicare la loro angoscia. La regressione negli adulti può insorgere a qualsiasi età; comporta il ritirarsi verso uno stadio di sviluppo precedente (emotivamente, socialmente o comportamentalmente).

Per alcuni adulti, lo stress è troppo da gestire e preferiscono adottare tattiche regressive. La regressione consente alle persone di abbassare e gestire lo stress in un determinato momento, ma alla lunga può influire negativamente sui meccanismi di adattamento dell’individuo.

Quali sono le manifestazioni di regressione?

Il comportamento regressivo può essere semplice o complesso, temporaneo o permanente, dannoso o innocuo per la persona che mostra il comportamento e per coloro che lo circondano.

Le forme più lievi di regressione possono includere il succhiare il pollice, masticare il tappo di una penna o dormire con un animale di pezza.

Le forme più moderate di regressione possono includere dondolarsi e piangere in posizione fetale, bagnare il letto o scattare in uno scoppio d’ira. La maggior parte delle persone non sa che sta regredendo mentre, le persone esterne, presumono che i loro comportamenti siano semplicemente impropri e immaturi.

Spesso i comportamenti associati alla regressione sono correlati con lo stadio psicologico a cui l’individuo è regredito. Per esempio, un individuo regredito alla fase orale potrebbe succhiare una penna, mangiare impulsivamente, vomitare o diventare verbalmente aggressivo. A volte, un paziente regredito potrebbe smettere di parlare e dare tutti i segni che un bambino in difficoltà mostrerebbe durante una fase preverbale.

L‘uso di un meccanismo di difesa è del tutto normale in una persona, e non è di per sé un segno di disturbo psicologico. Vari disturbi psicologici, tuttavia, possono essere caratterizzati da un uso eccessivo o rigido di queste difese.


Dr.ssa Miolì Chiung
Dr.ssa Miolì Chiung
Miolì Chiung, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Nel 2009 fonda lo Studio di Psicologia Salem, un progetto di ampio spessore incentrato sul benessere psicologico dell’individuo, dai processi di prevenzione fino a tutto quello che riguarda la cura. Ha approfondito i suoi studi con numerosi master e corsi. Applicatrice Metodo Feuerstein e ottima conoscitrice della testistica psicodiagnostica dell’età evolutiva e adulta. Ama i libri, la cucina ma la sua grande passione è il mare!
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