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Da Caino e Abele ai giorni nostri, la gelosia tra fratelli esiste dalla notte dei tempi.

22 Novembre 2019 by Dr.ssa Miolì Chiung Bambini, Genitori 0 comments

Tutti i bambini desiderano che i genitori li considerino il figlio preferito, vorrebbero essere considerati i più buoni e i più bravi. La competizione e la gelosia tra fratelli nasce per ottenere amore, attenzione e approvazione dai genitori.

Indice degli argomenti

  • La gelosia tra fratelli è un sentimento inevitabile
  • L’arrivo del fratellino o della sorellina: la gelosia
  • Consigli pratici ai genitori

La gelosia tra fratelli è un sentimento inevitabile

In una famiglia con più fratelli, ogni bambino può essere geloso dell’altro, e la motivazione non è solo legata alla posizione che occupano agli occhi dei genitori, la causa più comune  è la nascita di un fratellino. Generalmente quando ad un bambino nasce un fratellino o una sorellina si scatena una gelosia naturale che però può essere ben gestita e persino annullata.

La gravidanza è un momento cruciale. Il lavoro dei genitori deve incominciare già nel momento in cui si comunica l’arrivo del nuovo bambino. In questa fase i genitori possono spiegare al proprio figlio che proprio il suo aiuto sarà fondamentale. Quindi il papà può coinvolgerlo, da subito, nell’allestire la stanza che accoglierà il nuovo arrivato, la mamma invece nel corso della gravidanza, può coinvolgerlo dicendogli che il fratellino lo ascolta se lui ci parla, che può raccontargli una storia e poi quando il periodo lo permette, fargli sentire i movimenti del neonato. Quando si va a comprare i vestitini o altro lo si deve coinvolgere nella scelta, insomma rendetelo partecipe da subito in maniera attiva e propositiva. Questa fase è cruciale per gestire la predisposizione del bambino che si sentirà considerato e soprattutto utile.

L’arrivo del fratellino o della sorellina: la gelosia

La gelosia ha molte forme di manifestazione, quella di un bambino nei confronti dell’arrivo di una sorellina o di un fratellino può trasformarsi in:

  • atteggiamenti ostili,
  • prese in giro rivolte al neonato,
  • isolamento sia in casa che con gli amichetti,
  • tenere il broncio,
  • regredire rispetto alle acquisizioni già consolidate,
  • eccessiva dipendenza,
  • aggressività,
  • risentimento,
  • comportamenti crudeli e distruttivi,
  • espressioni di odio,
  • invidia.

La rivalità tra fratelli è un fenomeno che riguarda soprattutto la differenza di età.  Abbiamo riscontrato che la gelosia più intensa c’è quando tra il primo ed il secondo bambino ci sono tra i 18 mesi ed i 3 anni di differenza, quando invece il distacco è di 4 anni o più, la competizione si riduce  perché le loro esigenze ed attività sono diverse.

Un bambino geloso prova paura ed insicurezza, per lui l’arrivo del fratellino può rappresentare un momento triste e difficile della sua vita. Punirlo non è corretto perché alimenta in lui, l’idea di non essere amato. E’ importante essere consapevoli ed accettare la gelosia del bambino poiché in questo modo si favoriranno l’espressione e la manifestazione delle sue emozioni negative nei confronti del fratellino.

Consigli pratici ai genitori

Innanzitutto vogliamo dire ai genitori di tenere sempre ben in mente che la scelta di avere un bambino è ovviamente loro esclusiva e quindi il bambino a cui viene comunicata le lieta notizia, subisce la decisione provando da subito un senso di frustrazione. Può, inoltre, sentirsi messo da parte e sostituito dal nuovo arrivato fino a quel momento ha avuto mamma e papà solo per sé e si chiede come mai i genitori che lo amavano così tanto, hanno voluto un altro bambino.

Le primissime fasi di arrivo a casa del fratellino sono delicatissime perché da un lato i genitori sono giustamente impegnati alla cura del neonato e dall’altro il bambino più grande noterà ogni momento che non sia dedicato a lui ma a favore di suo fratello. Bene, qui vi si richiede un’attenzione ed uno sforzo costante nel continuare a coinvolgere il primo figlio in alcuni momenti specifici, si può chiedere assistenza durante un cambio pannolino, o un bagnetto. La cosa più importante che dovete riuscire a fare è ritagliare uno spazio esclusivo per il figlio grande. Il papà può portarlo al cinema o a fare una passeggiata al parco e giocare insieme. In definitiva bisognerebbe mantenere la stessa linea che vi abbiamo consigliato di tenere durante la gravidanza.

Il nostro consiglio è quello di contattare un terapeuta subito in modo da potervi supportare, anche con pochi incontri, in questo non facile compito.


Dr.ssa Miolì Chiung
Dr.ssa Miolì Chiung
Miolì Chiung, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Nel 2009 fonda lo Studio di Psicologia Salem, un progetto di ampio spessore incentrato sul benessere psicologico dell’individuo, dai processi di prevenzione fino a tutto quello che riguarda la cura. Ha approfondito i suoi studi con numerosi master e corsi. Applicatrice Metodo Feuerstein e ottima conoscitrice della testistica psicodiagnostica dell’età evolutiva e adulta. Ama i libri, la cucina ma la sua grande passione è il mare!
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