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Dipendenza da videogame: adolescente si decapita dopo aver perso una partita

5 Settembre 2018 by Dr.ssa Miolì Chiung Adolescenti 0 comments

Sembra un titolo da film horror, ma non lo è.  Si tratta di un fatto accaduto ad un ragazzo di 15 anni in un piccolo paesino in Russia.

Il ragazzo soffriva di dipendenza da videogame e proprio questa malattia lo ha portato a tagliarsi la testa con una motosega trovata nel giardino di casa. Abbiamo parlato proprio di malattia, perché nel 2018 viene inserita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella lista delle patologie: la gaming addiction.

I giochi erano stati un regalo della madre e il ragazzo passava ore chiuso in casa senza mai smettere di giocare.

Dipendenza da videogame: può veramente un videogioco portare alla morte?

Nonostante quanto descritto sia sicuramente frutto di un gesto estremo e che, fortunatamente, non accade frequentemente, ci sono conseguenze emotive e comportamentali molto pericolose per i ragazzi che soffrono di questa patologia

I sintomi sono:

  1. La mancanza di controllo del gioco. Bisogna tenere sotto controllo la frequenza e la durata del gioco
  2. Il videogioco diventa una priorità nella vita. Tutto ruota intorno alla possibilità di poter giocare. Discorsi e pensieri riguardano sempre i videogiochi.
  3. La prosecuzione del gioco nonostante delle conseguenze negative. Il comportamento può danneggiare il rendimento scolastico, le relazioni sociali e il benessere fisico (mancanza di sonno, inappetenza)

Alcuni ragazzi sono talmente immersi nella realtà virtuale che perdono l’aderenza con la realtà. In questo caso estremo che abbiamo raccontato, il ragazzo non riusciva più a distinguere realtà da fantasia.

Spesso mi sento raccontare dai genitori di ragazzi che hanno questo problema che i loro comportamenti diventano imprevedibili.

“Dottoressa, ieri mentre giocava ha lanciato il joystick Contro la televisione e l’ha distrutta”

“Non scende neanche a cenare. Si porta il piatto in camera”

“Ieri sera l’ho trovato alle 4 ancora davanti al PC”

“Non vuole più andare a scuola e ha deciso di interromper il calcio. Non capisco perché è sempre stata la sua passione”

Leggi anche: Bambini e adolescenti incollati ai videogiochi: ci sono pericoli per il loro sviluppo?

Gaming addiction: cosa si può fare?

Bisogna ricordare che non dobbiamo demonizzare i videogiochi, ma dobbiamo porre attenzione al loro uso.

Dobbiamo quindi concentrarci sul loro utilizzo continuativo e sulle modalità di accesso. Essendo una dipendenza è difficile che il ragazzo sia in grado di gestire il suo uso in maniera autonoma. È proprio in questo caso che devono essere  i genitori a stabilire delle regole sul tempo da dedicare ai videogiochi.

La dipendenza da videogame non è un fenomeno che si innesca improvvisamente, ma si tratta di un lungo periodo che tende poi a diventare abitudine.


{In cover, adolescente che gioca ai videogame via vox.com}

gaming addiction internet

Dr.ssa Miolì Chiung
Dr.ssa Miolì Chiung
Miolì Chiung, psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Nel 2009 fonda lo Studio di Psicologia Salem, un progetto di ampio spessore incentrato sul benessere psicologico dell’individuo, dai processi di prevenzione fino a tutto quello che riguarda la cura. Ha approfondito i suoi studi con numerosi master e corsi. Applicatrice Metodo Feuerstein e ottima conoscitrice della testistica psicodiagnostica dell’età evolutiva e adulta. Ama i libri, la cucina ma la sua grande passione è il mare!
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